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CIOCCOLATO, IL CIBO DEGLI DEI
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Giornale del Food Top Stories

CIOCCOLATO, IL CIBO DEGLI DEI

CIOCCOLATO, IL CIBO DEGLI DEI : Cinque cose che forse non sapevi sul cioccolato e come utilizzare quello avanzato dalle uova di Pasqua a cura di Emanuele Perati

CIOCCOLATO, IL CIBO DEGLI DEI : Nel periodo Pasquale i consumi di cioccolato si impennano e, puntualmente, nelle settimane successive, ci ritroviamo in frigo il classico contenitore con gli avanzi di uova, coniglietti e tavolette. Non si può certo dire che il cioccolato in eccesso sia un problema, ma a volte è così tanto che, oltre a mangiarne un pezzetto ogni volta che passiamo dalla cucina, ci tocca inventarci delle ricette per riciclarlo. Oggi ve ne propongo alcune, ma prima, voglio raccontarvi alcune curiosità che forse non sapete su questo fantastico “cibo degli dei”.

Un po’ di storia

Il cacao è una pianta originaria dell’America centro-meridionale. Di conseguenza, se ne trovano le prime tracce nelle culture Maya e Azteca, dove i semi di cacao erano considerati un bene di lusso e venivano addirittura utilizzati come moneta. Il cioccolato era considerato il “cibo degli dei” e veniva consumato soprattutto come bevanda calda e speziata, realizzata miscelando pasta di cacao, acqua calda e aromi, come peperoncino e pepe. Arriva in Europa agli inizi del 1500, sempre sotto forma di bevanda, alla quale poco dopo verrà aggiunto lo zucchero, per contrastarne il sapore amaro. Bisognerà aspettare il 1820 per trovare la prima tavoletta di cioccolato e il 1875 perché a qualcuno venisse la brillante idea di inventare il cioccolato al latte.

Il cacao oggi e domani

Nonostante la pianta abbia origini Sudamericane, oggi il cacao è ampiamente prodotto anche in Africa e Asia. Sul podio dei produttori, infatti, troviamo la Costa D’avorio, seguita dal Ghana e dall’Indonesia. Il maggior consumatore di cioccolato, invece, è la Svizzera, con quasi 9 Kg a testa all’anno. In Italia, ne consumiamo “solo” 4 Kg. In un futuro prossimo, poi, il cacao potrebbe diventare anche una fonte di energia. Un gruppo di ricercatori britannici, infatti, ha messo a punto un sistema per trasformare i baccelli di cacao in biocarburante. In questo modo, si potrebbero sfruttare gli scarti della lavorazione per produrre combustibili ed elettricità, aumentando l’accesso all’energia elettrica nei paesi produttori.

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Perché il cioccolato “si scioglie in bocca”.

I cristalli di burro di cacao, possono combinarsi tra loro in 6 modi diversi, creando altrettante diverse strutture. I mastri cioccolatieri hanno individuato quella “perfetta”, che si ottiene grazie al temperaggio, una delle fasi della lavorazione del cioccolato. Il risultato è un prodotto rigido e brillante, che inizia a sciogliersi ad una temperatura di 34°C, di poco inferiore alla temperatura del corpo umano. È proprio quest’ultima caratteristica che permette al cioccolato di iniziare a fondersi in bocca e gli conferisce la sua “irresistibile scioglievolezza”.

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Cioccolato bianco? No, cioccolato rosa.

Nella produzione del cioccolato bianco non si utilizzano le fave di cacao, ma soltanto burro di cacao, latte e zucchero. Quindi, in teoria, non potrebbe essere definito vero e proprio cioccolato. Da pochissimi anni, invece, esiste una quarta tipologia di cioccolato oltre a quello fondente, bianco e al latte. È il cioccolato Ruby, messo a punto nel 2017 dall’azienda Barry Callebaut, dopo anni di ricerche. Il suo colore dipende dall’utilizzo di fave di cacao con dei pigmenti particolari, che vengono mantenuti grazie ad un apposito processo di produzione, ovviamente top secret. Il cioccolato rosa non contiene aromi artificiali né coloranti e ha un sapore unico. È meno amaro del cioccolato fondente, sa di cacao, ma ha delle note fruttate e fresche.

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Benefici e controindicazioni del cioccolato.

Ormai è risaputo che consumare modiche quantità di cioccolato, rigorosamente fondente, faccia bene al nostro organismo. Ciò è dovuto all’importante contenuto di flavonoidi nel cacao, antiossidanti naturali che proteggono le arterie e prevengono malattie cardiovascolari, come infarti e ictus. Il cioccolato, però, ha un’alta percentuale di grassi, seppur di buona qualità, che lo rendono un alimento molto calorico, da consumare con moderazione. Sapevate che il cacao è considerato un prodotto leggermente psicoattivo? Contiene infatti alcuni principi attivi ad effetto stimolante come la Teobromina, un alcaloide che favorisce il rilascio di serotonina. Fortunatamente, però, non crea dipendenza.

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Soddisfatta la fame di sapere, è finalmente tempo di soddisfare la fame vera e propria, che gli avanzi delle uova di Pasqua ci stanno ancora aspettando in frigo. Ecco alcune delle nostre ricette a base di cioccolato, perfette per riciclare le rimanenze del periodo Pasquale:

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Emanuele Perati

29 anni, nato a Modena. Cresciuto a Lambrusco e grassi saturi, appassionato di cucina da sempre, perché da queste parti far da mangiare è una roba seria. Una laurea in Marketing, un Master in Valorizzazione delle tipicità enogastronomiche, artigiano a tempo pieno e cameriere occasionale. Frequentatore professionista di osterie, cuoco amatoriale a tratti eccellente e a tratti disastroso, aspirante sommelier. Per me la cucina è soprattutto arte, l’unica capace di appagare tutti e cinque i nostri sensi. Scrivo di tutto ciò che sta sopra, sotto o intorno a una tavola, tecniche, curiosità da gustare e molto altro. Sogno di partire alla scoperta di sapori e profumi lontani e di vivere raccontandoli a chi, come me, se non sta mangiando sta probabilmente pensando a cosa mangiare.

lele.perati@gmail.com

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