BENTO – Pranzo al sacco in stile giapponese
Oggi vi presento il bento che praticamente è il pranzo da asporto giapponese, il corrispondente della nostra schiscetta.
L’origine del bento è antichissima, gia durante il periodo Heian ( 794-1185) si usava trasportare il riso cotto ed essiccato ( attuale onigiri), succesivamente si cominciò a trasportare il cibo in preziose scatole laccate.
Negli anni la cultura del bento si è diffusa raffinandosi sempre più fino ad arrivare ai giorni nostri, evolvendosi sia negli ingredienti che nelle forme.
Il bento fatto in casa, come si vede spesso nei cartoni animati giapponesi, rappresenta una manifestazione di affetto: la sua preparazione infatti richiede tempo e cura, non solo per l’abbinamento di sapori e colori ma anche per la disposizione e l’aspetto dei cibi.
I bentō possono essere personalizzati e molto elaborati: nello stile kyaraben (キャラベン , bentō dei personaggi), ad esempio, il cibo viene decorato per apparire come personaggi degli anime, dei manga o dei videogiochi giapponesi più popolari. Un altro stile per i bentō è l’oekakiben (il bentō-ritratto), decorato per ritrarre persone, animali, edifici, monumenti o cose come fiori e piante. Vengono organizzate addirittura delle gare per competere nella realizzazione esteticamente più gradevole.
Per quanto riguarda gli ingredienti che possono comporre il bento naturalmente sono innumerevoli; quello che ho preparato io contiene:
Riso (condito con miso e zucchero)
Uovo ( tomagoyaki)
Gamberetti al vapore
Carote
Ravanelli
Edamame ( fagioli di soia)
Alga wakame